Il miglioramento del microcircolo ottenuto con il drenaggio linfatico manuale è un efficace metodo di trattamento della cellulite soprattutto nel primo stadio, caratterizzato dalla prevalenza delle manifestazioni edematose. Il drenaggio linfatico manuale ha un'azione sinergica con la mesoterapia e con la carbossiterapia. Effettuato prima di una seduta mesoterapica e dopo almeno due giorni favorisce l'assorbimento delle sostanze iniettate e successivamente l'eliminazione dei metaboliti, mentre prima di una seduta di carboossiterapia ne aumenta efficacia e tollerabilità.
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L'azione modulante esercitata dal drenaggio linfatico sul sistema immunitario si è dimostrata efficace nel trattamento di varie forme di patologie allergiche. In fase acuta può essere praticato anche due volte a settimana per ridurre la sintomatologia soprattutto a livello delle alte vie respiratorie. Questa infatti è dovuta anche al continuo stimolo infiammatorio determinato dall'accumulo di secrezioni mucose: il drenaggio ne riduce il ristagno e ne favorisce il deflusso verso le vie di eliminazione.
Associato alla terapia medica locale o sistemica, il drenaggio linfatico stimola la risposta immunitaria ai batteri che determinano l'infezione delle ghiandole sebacee, favorisce l'eliminazione di metaboliti tossici, migliora la circolazione cutanea e riduce lo stato infiammatorio. In tutte le forme di acne si effettua in media una volta a settimana dopo una pulizia profonda o un peeling del viso. Nei casi di rosacea il trattamento va eseguito dopo l'utilizzo di metodiche mediche strumentali, per ridurre l'eritema residuo. Solo in casi limitati e non particolarmente gravi può avere un buon effetto in monoterapia.
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Se associate ad un accumulo di liquidi interstiziali sottocutanei, il linfodrenaggio che prevede anche manovre specifiche per il viso, può essere molto efficace per l'azione meccanica di rimozione dei liquidi in eccesso e per lo stimolo alla loro eliminazione attraverso il sistema linfatico. I risultati sia estetici che funzionali sono molto buoni. Diverso è il caso delle borse dovute alla migrazione del grasso dall'area che si trova dietro al bulbo oculare a quella della palpebra inferiore. Questa condizione, che si può facilmente identificare con un esame clinico, si può risolvere in modo definitivo solo con un intervento chirurgico.
Il drenaggio linfatico ottimizza i risultati dei trattamenti di rivitalizzazione e filler in medicina estetica. Determina infatti la depurazione e migliora la nutrizione e la respirazione degli strati cutanei che verranno arricchiti per via infiltrativa con vitamine, aminoacidi ed acido ialuronico. Si effettuano almeno cinque sedute di linfodrenaggio a cadenza settimanale seguite da una seduta prima di ogni rivitalizzazione o filler.
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Il drenaggio linfatico favorisce la riduzione degli edemi di qualsiasi origine (venosa, linfatica, dopo traumi o interventi chirurgici) e stimola la risoluzione dei processi infiammatori. È particolarmente indicato dopo interventi di chirurgia plastica e vascolare, assumendo in quest'ultima anche un ruolo funzionale di miglioramento della circolazione venosa e linfatica. Controverso, anche negli studi clinici, il suo utilizzo dopo chirurgia oncologica, che va sempre autorizzato dallo specialista.
Il trattamento deve essere necessariamente effettuato in un ambiente tranquillo, senza stimoli esterni e con luce soffusa, meglio se naturale. In questo contesto i movimenti molto lenti e ritmati del drenaggio linfatico, che ha la durata di circa un'ora, hanno un effetto rilassante che può arrivare ad indurre il sonno. Questo è particolarmente utile in persone soggette a stress psicofisico. Dopo un intenso allenamento sportivo, il drenaggio linfatico oltre a rilassare la muscolatura, favorisce l’eliminazione dell'acido lattico ed agisce pertanto riducendo i dolori crampi formi e i tempi di recupero.