Si può agire su questi fattori in maniera preventiva per evitare che lo scaffale si riempia troppo ed il magazzino si allaghi, ma anche quando questo è avvenuto per non peggiorare la situazione, permettere un'azione più efficace di tutti gli altri interventi e prevenire ulteriori danni. Una dieta troppo ricca in zuccheri e lipidi, soprattutto se associata a scarsa attività fisica e inadeguato apporto di liquidi rallenta il metabolismo facilitando l'accumulo dei grassi e la ritenzione idrica. Il fumo altera la circolazione periferica e riduce il metabolismo dei grassi. Indumenti stretti e posture errate alterano la circolazione e la struttura di sostegno degli arti inferiori.
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Possono fornire alle squadre di pronto intervento strumenti utili per sistemare il magazzino. Molte sostanze naturali, veicolabili anche in creme e gel, hanno un effetto stimolante sul microcircolo e sul drenaggio linfatico. Il the verde, la caffeina e il cacao stimolano il metabolismo degli acidi grassi nelle cellule adipose. I derivati delle alghe stimolano la funzione tiroidea. Alcuni agenti peeling come l'acido mandelico entrare nella formulazione delle creme anticellulite per il loro effetto levigante sulla superficie cutanea.
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Il primo intervento per liberare il locale allagato è quello di far defluire l'acqua attraverso i corridoi. Il drenaggio linfatico manuale rimuove i liquidi dall'interstizio, facilitandone l'eliminazione attraverso i dotti linfatici. È efficace nelle prime fasi della cellulite, quando non si è ancora determinata l'alterazione irreversibile delle fibre connettivali, ma anche nelle fasi successive per interrompere il circolo vizioso che determina l'inizio ed il mantenimento della cellulite.
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Oltre all'eliminazione dell'acqua, è necessario alleggerire gli scaffali ed eliminare le merci già deteriorate, stimolando il lavoro dei magazzinieri. Tramite tecnica mesoterapica si possono introdurre nel derma sostanze, anche omeopatiche, che attivano la microcircolazione e il drenaggio linfatico, allontanando i liquidi dallo spazio interstiziale. A queste è possibile associare sostanze che agiscono sul metabolismo delle cellule adipose, riducendone il contenuto di grassi. La mesoterapia agisce pertanto su entrambi i fattori patogenetici della cellulite, rappresentando un intervento completo soprattutto nei primi stadi.
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Interviene come una squadra di pronto intervento nel magazzino allagato: oltre a liberare scaffalature e corridoi da acqua e detriti, alleggerisce gli scaffali e inizia a ripararli. Ha infatti gli stessi effetti metabolici delle sostanze utilizzate in mesoterapia, cui aggiunge l'azione meccanica diretta di rottura di una parte delle cellule adipose e un ulteriore stimolo metabolico determinato da una migliore ossigenazione. Oltre a questo, ha un'attività "restaurativa" perché determina un addensamento della matrice e costituisce uno stimolo alla sintesi di collagene.
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È indubbiamente utile alleggerire gli scaffali, quando questo sia il motivo prevalente della loro rottura e deterioramento. L'azione lipolitica di mesoterapia e carbossiterapia potrebbe non essere sufficiente su depositi adiposi di maggiore volume. In questi casi, l’associazione con trattamenti più specifici come la dieta proteica e l'intralipolipoterapia permette di ottenere risultati migliori.
Agisce soprattutto sulla riparazione degli scaffali danneggiati. È utile in associazione con altri trattamenti, per migliorare l'aspetto della superficie cutanea, anche negli stadi più avanzati. L'incremento del calore dermico ottenuto con la radiofrequenza è in parte attivo sul microcircolo, ma soprattutto agisce sulla sintesi del collagene e sulla ristrutturazione della matrice.