È noto che i cibi ricchi in zuccheri e grassi favoriscono la formazione degli antiestetici "brufoli". Determinano infatti l'aumento del sebo e ne modificano la composizione promuovendo la proliferazione dei batteri. Spesso gli adolescenti sono attratti dai cosiddetti cibi spazzatura e dai prodotti dolciari industriali, proposti nei fast food e nei distributori automatici. In questa fascia di età ma in genere per tutti è bene limitare il consumo di questi alimenti in favore di quelli naturali, cucinati con metodi semplici e con poco condimento.
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Il controllo del sebo, del processo di cheratinizzazione e dell'integritrà delle ghiandole sebacee, dovrebbe essere parte del trattamento quotidiano della pelle di ciascuno, non solo dei soggetti acneici. Per questo sono importanti la detersione, uno scrub periodico e l'uso di creme adatte al proprio biotipo cutaneo. L'iperseborrea è tipica della cosiddetta "pelle grassa". Il sebo in eccesso porta ad un’asfissia cutanea: la pelle appare lucida in superficie, ma spenta e poco vitale.
Molti farmaci, con diversi meccanismi d'azione, vengono impiegati nella terapia dell'acne. Nelle forme lievi e moderate si utilizzano creme con disinfettanti ed antibiotici. In queste forme è possibile associare o alternare i trattamenti di medicina estetica. I farmaci sistemici come l'acido retinoico ed alcuni anticoncezionali utilizzati nelle ragazze affette da acne per ridurre la produzione di androgeni, vanno riservati ai casi più gravi e vanno sempre prescritti dallo specialista dermatologo.
Con diverse sostanze è possibile intervenire su tutti i componenti della "compagnia teatrale". L'acido mandelico riduce la produzione di sebo ed ha azione antiinfiammatoria, può essere utilizzato anche in pelli molto sensibili come quelle con rosacea. L'acido piruvico è un potente sebo statico. L'acido glicolico ha una spiccata azione cheratolitica (interrompe il processo di formazione dei comedoni), così come l'acido salicilico che unisce a questo anche proprietà antiinfiammatorie ed antibatteriche.
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Sono utilizzati per ridurre le cicatrici da acne. L'acido tricloroacetico è un peeling che agisce in profondità e provoca la distruzione di tutti gli strati dell'epidermide: determina una visibile esfoliazione e la formazione di croste nell'area trattata. Si deve utilizzare su intere aree cutanee del viso in caso di cicatrici diffuse e con piccole toccature direttamente all'interno delle cicatrici se queste sono isolate e poco numerose. I filler con bassa densità si introducono all'interno della singola cicatrice sia per creare uno stimolo dermico che per riempirla.
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